giovedì 17 luglio 2008

See you later, alligator

E adesso, le vacanze. Divertitevi, abbronzatevi, innamoratevi. Non sarò lontana; ma frequenterò di più questa conversazione.

lunedì 14 luglio 2008

Cancello tutto con un colpo di ragione

Ogni tanto mi guardo le mani, che conservano nella loro cicciottezza tante di quelle cose da parlarci un giorno intero; e potremmo certamente farlo, una conversazione sulla storia che raccontano le mani, sul perché molte donne dicono di guardare prima di tutto le mani (ma quante Sherlock, penso io, sarcastica). E forse potresti anche ridere, come se fossimo altri in questo momento-quest'ora-questo tramonto, e ci dessimo il permesso di essere diversi, di lasciare liberi il dolore e le paranoie di ognuno: con gli angoli degli occhi li vedremo allontanarsi e sparire dentro il riflesso della città, fuggevole sulle lamiere e sui finestrini. Un respiro trattenuto (sono tanto nostri, è come se ci fossero caduti i vestiti di dosso, o perso tutti i capelli di botto), e poi potremo partire con piccole variazioni sul tema delle mani da pianista, o sulla sensazione delle mani di papà quando eravamo piccoli; potrei provare a leggere le linee, è un gioco così delizioso... Ma io ho uno sguardo che parla e compromette, non riesco a tenermelo negli occhi come una caramella di cui non so ancora il sapore, lo costringo a perdersi sull'asfalto, e rimane lì come un diamantino sfuggito da un bracciale comprato in una estate qualunque, che poi trova un bambino e lo conserva convinto sia un pezzo di stella, mentre la stella è lui.

E rigiro e rigiro quello sguardo nel calore della notte estiva, provo a dargli un emozione, e non ci voglio riuscire. Finisco per essere irritata. Insulto la mia intelligenza. Mi risveglio col tuo sorriso sulle labbra...

martedì 8 luglio 2008

GeekGirlGenerationGrattachecca_update

Eravamo poche ma buone. Cedro, Menta e cocco, il tutto ben gelato. Senza questo semplice refrigerio questa città sarebbe mooolto più banale. La genialità della grattachecca è per me vedere i gesti sempre uguali nel grattare il ghiaccio, la saggezza di chi l'ha fatto mille volte e sa come tirare fuori una certa misura ed un certo volume senza sprecarlo, per poi schiacciarlo lievemente, fare una piccola pausa, versare una lunga spiraletta di sciroppo, guarnire con cocco o con succo di limone fresco, scegliere con cura i cucchiaino fluorescente. Ne ha parlato anche il Garbaland (attenzione, post e commenti da far venire fame e sete) oltre a me. Noi stranieri ne siamo affascinati.

Che ne dite, facciamo una extended version a settembre?

lunedì 7 luglio 2008

GeekGirlGenerationGrattachecca



Logo: ©Kiaura

Le Geek Girls sono inquiete. Non si riesce a stare ferme.
E dunque, prima delle vacanze ci vediamo davanti a una grattachecca.
Ci si vede domani 8 verso le 18, al grattacheccaro di Via Magna Grecia, angolo Via Corfinio. Occupiamo i tavolini!

Saremo:
1. Pastamista
2. Kika23
3. Alesstar
4. Evylyn
5. Kiaura
6. ..... (se qualcun'altra vo' veni', è benvenuta)

martedì 1 luglio 2008

E non c'era nemmeno il commesso veneziano

Signora mia, oggi me ne sono andata al mio supermercato preferito di vestiario omologato, dove per anni ho comprato ottimi capi capaci di resistere alla mia naturale tendenza a non curarmene - basta che sia fresco d'estate e caldo d'inverno, appena appena un pochino colorato che io sono biancuccia e i colori mi sparano subito al grigiore postnucleare - di quello che porto addosso, e l'ho percorso tutto da cima in fondo senza trovare un pantalone della mia venerabile misura che non avesse la vita bassa e cordoncini e metallini e zip, persino nella zona Classic. Oppressa, ho veleggiato verso la zona taglie comode, ma lì ancora non ci siamo grazieaddio, e dopo ho sfiorato la zona premaman - sa, a questo punto ero pronta a tutto - dove i pantaloni hanno un metro di elasticone pancia-protettivo del futuro pargolo. Ebbene no. Mi sono resa conto che, in un paese di anziani e mezze età, i negozi di vestiario hanno taglie fino alla 44, e pensavo che forse le due o tre 46 e 48 portate dal grossista e subito messe in fondo all'appendi-e-mescola-le-stampelle sono state subito accattate da sole due fortunate che subito dopo, ancora sotto shock, sono andate ad accendere un cero a qualche santo protettore.

"E mo'?", mi sono detta, tornandomene a casa mesta mesta e immaginandomi alla ricerca nelle montagnole di panni a 5 euro del mercato rionale o di Via Sannio. Oppure mi posso mettere quei vestitoni lunghi fino alla caviglia, fatti con due lenzuola incollate, naturalmente con un po' di braccialoni di tek o di collane di fuochi d'artificio, fanno tanto chic. Ma i pantaloni, quel capo che permette ogni movimento, quelli non potrò più comprarli a gruppi di cinque, sicura di essere un corpo accettato dal commercio tessile di classe media. E' un po' come bere la cicoria dopo aver gustato il caffé.

Ok. Nei prossimi giorni entrerò di diritto al Mas, come tutti gli altri stranieri. Poi vi racconto.