lunedì 18 agosto 2008

Akala

Esco dal lavoro. Silenzio assoluto. Uccelli probabilmente fritti-dorati sotto le stoppie sopravvissute agli incendi che riempiono di fumo, a tratti, le consolari e il Raccordo. I non sopravissuti, ovvio, stanno a fa' carbone. Non un claxon. Spazio ovunque più grande del solito. Mi avvicino alla macchina - il mio squalo bello lavato e lucidato dopo una traversata del Mediterraneo in ponte camion, esposto al sale - e penso a quanto sono cretina, sempre al sole devi lassa' sta machina e mo' farà un cardo che te vengono 'ee bolle, mi siedo e sto per partire quando vedo con sgomento mondiale che i giardinieri hanno messo uno dei loro rubinettini vicino alla mia ed altre tre belle squalette, e con il sole a picco che asciugava le gocce nel millisecondo esatto cui si posavano sul parabrezza o sul cofano, lasciando un residuo concentrato di CaCO3 fratello gemello del travertino, il tutto è coperto da una patina bianchiccia in-to-gli-bi-le.

Disperazione. Peggio dei miei occhiali dopo un giorno di pulizie. Provo fazzolettini e acqua, uno sbriciolio. La porto all'autolavaggio come un malatino dal dottore. Per non guardare, leggo una mappa dei Monti Simbruini mentre le spazzolone gialloblu mi suonano una sinfonia per 12 grattugge.

Passa il mega-phon. Niente. Faccio una faccia così, di quell in cui si vede che se becco quer giardiniere lo corco io, lo corco. I ragazzi srilankesi che gestiscono l'autolavaggio, finalmente, hanno pietà. Passano mollemente panni sui vetri laterali, sugli specchietti, guardandomi di sottecchi. Finalmente uno di loro, vedendomi provare a grattare con le unghie la melmaccia, va nel magazzinetto e arriva con un flaconcino di anticalcare.

- Tu prova con questo, non su qui - segnala il cofano - ma qui, piano piano. Akala, dire in SriLanka. Tu signora non ti preoccupare - un sorrisone - con questo va via. Akala. Akala!

Beh, mi vien da ridere, mi passa tutto. La sua allegria semplice mi tocca. Non so che farò: sono un'imbranata con gli acidi. Una goccia, 'olio di gomito e una pezza di microfibra...? Akala, aspettami, arrivo...