Should a love be tender
Esterno notte - Una strada senza uscita, larga e buia, che affaccia verso un parco pubblico illuminato da piccoli lampioni bassi. Grandi palazzoni con lunghi balconi pieni di piante. C'è molto vento. Il rumore negli alberi, forte in sottofondo. Due ragazzi si abbracciano appoggiati al muro di un palazzo, ritagliati dalle luci del parco. Si separano per guardarsi negli occhi. Si apre una porta all'inizio della stradina, è l'uscita di sicurezza di una discoteca. Esce un fiotto di sonoro e due uomini vestiti con abiti chiari, che ridono forte. Manovrano con una grossa macchina e spariscono nella notte.Lui dice: Lo so, lo conosco, questo senso di nodo nello stomaco, una corrente secca che mi scuote, che mi fa fremere i polpastrelli, che s’insinua sulle labbra come un formicolio di sete. Quando ti vedrò allontanarti, quando crescerà il silenzio tra noi come i rovi della belladdormentata, allora mi verrà addosso come una scalfittura, un livido che s’ingrandisce ovunque e mi fa male. E vorrò non muovermi più, trasformarmi in statua sotto la quale tu potresti aprire i tuoi libri o strppicciarti le mani, gli occhi al cielo, tentando di unire i puntini del disegno di un futuro lontano e felice. Oppure disfarmi e abitare per sempre ribelle al pettine tra i tuoi capelli, essere il solo pensiero ricorrente. Ma più, ma più di tutto vorrò correrti dietro, prenderti per mano e passeggiare per un tempo infinito in un parco che non avesse limiti né confini, senza parlare, bruschi come bambini: e nella notte scoprire i punti di contatto fino al compimento di una cucitura astratta, con fili di metalli preziosi quali siamo, fino all’oblio a noi così necessario. Andrò invece verso un’altra parentesi, mi seccherò senza di te, masticando furioso l’aria che ci separa, finché non resti che il tuo solo profilo malinconico e mio, l'essenza. E di essa vivrò fino a rivederti. Domani. E domani ancora.
Lei dice: Perché l’amore è stupido e noi bambini irrazionali. Voglio stare adesso così, con le braccia strette nelle tue sotto l’occhio del cielo: solo le braccia saremo, solo legami…
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