giovedì 7 giugno 2007

Un intranquillo pomeriggio di Corpus

Per andare a casa mi tocca girare intorno alla Basilica, dove il tempo è antico oggi, ma nessuno se ne rende conto: nulla di diverso in fondo rispetto a quei secoli in cui c'erano le processioni ritualizzate, le liti per i diritti protocollari dei nobili e della curia, i lampi di odio e gli amori nascosti tra le famiglie propietarie della città, i palii, gli stendardi, i cavalli bianchi. Oggi sono pronti i cellulari, dritti come candele; e le strade sono lisce come lo saranno state allora, senza doppie file di cavalli e gruppetti di donne e ragazzi che schiamazzano perdendo tempo alle fontane pubbliche. Quasi quasi ci volevo andare, al Corpus, e con questo spirito osservare i gesti, ammirare le oreficerie, decifrare i movimenti dei cordoni di sicurezza, del semplice popolino, dei baristi, di quelli delle bancarelle con le magliette e i Colossei made-in-cina. E invece mi tocca girare il muso dello squalo davanti alle decine di vigili un po' spaesati - che hanno colonizzato SanGiovanni appena sono stati messe le paratie che nascondono i cantieri non ancora cominciati, e che prevedo fabbriche di San Pietro - mentre indico una scorciatoia a due donne su un furgoncino di Bari e mando un occhiataccia urlata a uno che parla al cellulare davanti alla paletta come se niente fosse.

Ma è stata una giornata pesante. Volevo buttarmi su un letto e chiudere con gli occhi tutto al di fuori. Salendo per via della Navicella chiedevo l'impossibile: "Il mare. Fai che dopo la fine del dosso ci sia il mare. Mare, mare..." Le file di macchine s'ingrossano davanti ai miei occhi: Oh deh, non a me, io so' quasi romana... . Un sorriso e svicolo saggia per i dintorni dei SantiQuattro; un sorriso e guardo le soffitte da Bohème su un edificio di via Merulana; un guizzo d'invidia verso la piscina nascosta lassù; un sorriso per questa chiesa misto Borromini; uno sguardo per un lui giovane, con un calice di prosecco in mano, che corteggia una lei uscita dal suo bar a respirare, a mettere spazio fisico tra i due.

Troppe luci blu, troppi lampeggianti sotto il chiesone bianco. Avrei bisogno di semplicità. O forse di vacanze...

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