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Lucchetti di amore eterno, Ponte Milvio
Questo giallo negli occhi non è il sole, è la giacchetta di nappa che mi sta tanto bene, dici tu, con i capelli rossi; insieme l'odore del cuoio e il rumore bambino delle onde, insieme sentire la sabbia sotto i sacchi a pelo, adesso anche un brrrivido, è così presto.
Arruffati capelli tuoi, le mani morbide che non so cosa tocchino là sotto nascoste, non me; il cielo è rosa e grigio qua sopra, cinque rondini che girano come stelle ninja. Forse ieri sera abbiamo esagerato, intorno al fuoco, a ballare e a ridere che mi fa ancora male la pancia. Sono le solite cose, le hanno fatte in tanti prima di te, miadorata, diresti te, mentre io abbasso gli occhi perché sono troppo felice, troppo.
E in quel secondo di silenzio dopo ci sono quelle bozze di carezza che lasciamo un po' languire nelle mani, nulla si crea, intensi appunti di tatto ma no, ma di calore, cose indistinte, passione non-nata; come quando andiamo in macchina di notte, sentendo la stessa canzone, con le luci delle macchine che scalano le case e diventano stelle riflesse sui finestrini, e penso che lasciarti sarebbe come strapparmi, come una bruciatura sulla pelle dei palmi, mi viene una lacrima stupida e per distrarre aumento il volume, ti odoro, rido di nulla finché mi guardi attonito e premi il freno per baciarmi in mezzo alla strada e poi ripartire.
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