giovedì 6 aprile 2006

I just care a little

La lavastoviglie ad incasso è da un mese appoggiata a una delle librerie. Ogni tanto, sono sicura, riceve qualche ombrellata, perché il portaombrelli ha dovuto cedere parecchio spazio ed è costretto a stare cheek to cheek con una pila di Grand Gourmet degli '90 che devo ordinare cronologicamente. Come tutti sanno, ombrelli e alta cucina sono lontani quanto due segni zodiacali opposti, e devo ogni tanto spostare sia gli ombrelli sia le riviste per mettere pace nel forzato condominio. Intanto la lavastoviglie chiede a bassa voce un'idraulico che la liberi dal forzato silenzio. E c'è un corteo nel corridoio, pile di riviste, atlanti, fumetti; vestiti sparsi, dischi e vecchi libri di insegnamento del francese per le superiori, con disegni di Pichard. Ogni tanto, lo strillo di uno dei gabbiani che hanno il nido tra i tetti vicini mi estranea e rimango con lo strofinaccio in mano. Da qualche parte, di fronte, si chiude una finestra e il sole passa per la cucina come una coltellata. Ogni tanto arriva l'odore di una preparazione di pesce, un po' cacicucco, un po' polipo, o frutti di mare. Mmmh.

Polvere e polline, questa è la primavera. Forse un po' più piovosa la primavera nei Paesi Baschi, dove l'ennesimo raduno di blogger&geek, questa volta baschi, ha portato il mio blogger preferito dalle parti del Guggenheim. Me lo immagino, quanto starà mangiando bene e assimilando tutto quello che può di una delle zone più dinamiche del paese più veloce d'Europa. Tutte le volte penso: "E qui, quando? Ci sarà un "oltre" a Inedita?"... Guardando la Top 100 di Technorati, sono certamente contenta di vedere un italiano al decimo posto, e anche degli intelligentissimi spagnoli. Ma l'intellighenzia dei blogger italiani, perché non c'è? Forse perché blogghescamente parlando, qui si è ancora allo stato di bambinikinder...??

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