Avanti suonatori... entusiasti
Avevamo una professoressa di musica, alle medie. Così si usava in Spagna, e credo che fu l’ultimo ciclo o quasi in cui qualcuno insegnava a ragazzi e ragazze a misurare il ritmo, a capire la costruzione di una sonata, a comprendere Schönberg e Stravinsky. Era severa, secca, implaccabile con noi pecorelle folli di 11-14 anni. Nei pomeriggi d’inverno, nel buio eternamente sottolineato dalla cruda luce dei fluorescenti e da una pioggia incessante, sentivamo in assoluto silenzio e con ordine cronologico maniacale un bel po’ della musica cosiddetta classica, imparavamo a cantare a più voci, cos’era la dodecafonia ed il romanticismo. Un giorno di molti anni dopo, andai a trovarla in casa sua, non ricordo perché. Nel grande salone regnava un pianoforte a coda, che avrei voluto, che vorrei ancora, suonare, saper suonare. Da allora, tutte le volte che vado a sentire un concerto, specialmente di pianoforte, la ricordo, la omaggio silenziosamente, perché ha fatto crescere in me amore e conoscenza per la bellezza della musica, di TUTTA la musica, dal gregoriano fino all’hiphop.Il 2 dicembre alle 21, l’Orchestra del Conservatorio di Sta Cecilia, tiene un concerto all’Auditorium, con il seguente programma:
R. Wagner: Rienzi - Overture
L. Cherubini: Messa Solenne in Do Maggiore, per soli, coro ed orchestra (Prima esecuzione a Roma)
G. Petrassi Coro di Morti - Madrigale drammatico per voci maschili - tre pianoforti - ottoni - contrabbassi e percussione (nel centenario della nascita dell'autore)
Considerato che i posti ormai sono ridotti all’osso (bisogna andare a prenderlo direttamente all’Auditorium, non è in vendita nelle ricevitorie; andate), che il biglietto non è costoso come per i concerti ufficiali, e che indubbiamente loro suoneranno meravigliosamente, giacché la musica è per loro “croce e delizia al cor”, questo è un appello: accorrete, sentite ed applaudite. Io ci sarò.
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