Le cose inutili
Mi cercano, mi offrono di tutto. Rispettando la distanza della fame o della cultura, nulla di diverso dai mendicanti di Calcutta, dai bambini in nugolo che assaliscono il ricco viaggiatore intralciato dal proprio status, dai negozianti che si accompagnano a noi e ci si vogliono fare tutti complici. La buca delle lettere, il davanzale della guardiola del portiere, il banco del bar, l’affollato tavolo dove il proprietario del garage fa i suoi conti; all’entrata della metro, su distributori messi apposta nelle stazioni, alle porte delle scuole; per radio, giusto quando avevo appena finito di sentire una canzone preferita, al telefono, mentre ascolto Miles Davis…. Tutto mi è necessario. Come farei senza? E’ tutto gratis; chiama, scrivi, invia un sms, inoltra questa pagina ad un amico. Ti diamo una valigetta con tutti i dépliant dentro. Veniamo noi da te, con la targhetta appuntata sul bavero della giacca, come i predicatori.E io, che voglio soltanto non smettere mai di essere abbracciata?
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