sabato 25 settembre 2004

In cucina

Sabato molto ventoso, freddo. Sbuffa la pentola a pressione. Il frigo fa le fusa, congela lentamente un filetto di persico che ho messo nel freezer. Una montagnina di bel riso parboiled, in quel suo giallo trasparente banale, sta come un vulcano sul preparato per risotto di mare, ormai bello ammorbidito. Poi una spruzzata di prezzemolo. Due mestolate di acqua e portare a bollitura. La cucina è il regno dei fumi e degli odori. Anche delle notti calme passate a scrivere o a tradurre oppure sulla sdraio a vedere vecchi film. Mi impressiona comunque sempre il crescere delle sensazioni, prima soltanto rumori e poi odori e poi arriva l’acquolina in bocca e tutto si amalgama sul piatto, un definitivo punto e a capo della giornata. In quel momento, a pranzo, mi sembra che la casa - oggi piena di stracci e prodotti chimici, un turbine di grandi pulizie - si riprenda il ruolo di protettrice fisica, conchiglia che protegge la creatività in tanti modi espressa.

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