domenica 3 febbraio 2008

Del perché il blogger (di solito) ama il convivio

Raccolgo da Luca e rilancio questa proposta, perché pur essendo una cosa che ci viene naturale, nessuno ne ha mai parlato..

Il buon blogger, avido in/out di notizie e di vivere altrui, spesso sta davanti al monitor con un panino, mezza fettina di capocollo, una montagnina di nutella sulla fetta biscottata, il bigné di San Giuseppe, una cassatina. Alzi la mano colui che almeno una volta non si sia posto davanti al monitor con qualcosa da mettere sotto i denti, a ore tarde e ore antelucane, presto la mattina o insieme al caffé del pomeriggio. E' naturale allora che le prime volte che lettori e blogger, o commentatori e scrittori, s'incontrino per dar forma umana a una conversazione web, non sia nel silenzio di una biblioteca o davanti a quel palazzo - che hanno tutte le città - dove è comune incontrasi tra sconosciuti, ma davanti a una colazione come si deve, pranzo o cena: e non a caso, perché davanti al cibo una persona mostra molto di più di quanto scrive o delle cose che dice: l'atteggiamento davanti alle cose dolci, alle salate, sè il cibo è freddo o molto o scarso, se si è impazienti o no, raffinati gustatori o semplici trangugiatori, tutto ciò può essere traslato e aiuta a completare una personalità che il web fa soltanto intravedere. I blogger sono persone vitali (come altrimenti si fa a tenere aggiornato e far durare il nostro angoletto in rete?) e di conseguenza eredi di scrittori e poeti non meno che di filosofi e scienziati, anche loro di solito ottime forchette: e aggiungerei che i blogger tecnici (specialistici) possiedono inoltre una pars ludica in più, che - oltre alla condivisione specifica, alla conversazione seria che continua - si esprime bambinescamente nelle cene e i pranzi, e lascia un sorriso condiviso, da continuare a condividere, che dura fino alla cena seguente...

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