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Oggi è il compleanno della ia città adottiva, ma io non me ne accorgo molto. Mancante di quelle manifestazioni festose caotiche che riempiono intere settimane in Spagna (per non parlare dell'estate, ove un viaggiatore senza impegni può passare di festa di paese in festa di paese senza mai staccare) e che sono completamente assenti nella Capitale (quelle piccole manifestazioni di quartiere o di parrocchia m'inteneriscono er core), non so bene, anche se potevo presuicidarmi andando agratisse ma sotto il caldo e nella calca a vedere i Musei Capitolini, il Marc'Aurelio o la Lupa. Mmmh, darei un occhiata ai supercalifragilistici.Indecisa, stamane ho celebrato nel luogo che è più Roma per me: Termini. Passeggiata in ascolto di annunci e brani di conversazione, osservazione di colori e materiali, un senso di pre-estate ogni volta che guardavo il muro di uffici su Via Marsala: dietro ci starebbe così bene il mare, pensavo, come sta dietro alle stazioni di treno delle Marche, la cui linea corre quasi a bordo spiaggia... Chi ci può andare, passi al Mezzanino Giallo, ignorando il Koyaanisqatsi continuo di biglietterie, posta e punti informativi, e vada a vedere una delle mostre del FotografiaFestival, interni dell'Eur ed esterni di Montalto, paesaggi antichi e resti di battaglie. Ammirate l'occhio potente di questi fotografi.
Nell'attesa che la Cappa Mazzoniana diventi un ristorante, spero con bar accessibile, nel chioschetto al binario 28 c'è un buon caffé, peraltro protettissimo da un santino di Sant'Andrea attaccato alla macinatrice. E sul Vivalto che mi porta di ritorno, comodo quasi come la mia macchina, guardo le case affacciate sulla ferrovia con invidia...
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