martedì 5 luglio 2005

Mangiona io? Ma va...

Raccogliendo l’invito di Falsomagro, con cui dividerei in due un buon filetto (io ci farei qualche tournedos…), rispondo alla catena dei cuochi-e-mangioni.



1-Il tuo primo ricordo di te stessa cucinando?
Più che cucinando, mi ricordo alimentando il fuoco della cucina economica di casa, almeno finché i miei non rifecero tutta la cucina a nuovo. Poi ricordo mia madre che faceva il burro con la panna del latte, a mano, e io che aspettavo per mangiarmelo sul pane. Il primo ricordo vero: Una cucina scura, una grande padella e le patate con la cipolla tagliata, che si scioglievano nell’olio, che si miscelavano con tante uova, che diventavano frittata alta due dita; la frittata spariva fuori, dal banco del bar in cui faceva bella mostra, tagliata a spicchi su delle fette di pane, insieme a tutti quei stuzzicchini che da noi si chiamano “pinchos” e si mangiano con una birretta o un bicchiere di vino prima del pranzo o la cena. Poi qualcuno dei baristi urlava in cucina “sta per finire la frittata!” e ne facevamo un’altra, e un’altra, e così per molti giorni.
2-Chi ha influenzato di più il tuo stile culinario?
Mia madre, of course. La cucina francese classica. Ma anche i connubi mare-e-montagna della cucina basca (il merluzzo ripieno di funghi e verdure, ad esempio; il tonno con peperoni e patate), e tutti i piatti rustici e saporiti (il brodo, il pane fritto nello strutto) della mia Castiglia genealogica. Da lì pure mi viene l’amore per la carne mangiata fresca di macello.
3- Possiedi del materiale fotografico che possa provare un interesse precoce per il mondo culinario? Te la senti di farcelo vedere?
No, purtroppo. Non si può parlare in me di un interesse precoce; cucinare è piuttosto una necessità di base ma anche, alle volte, una operazione artistica (la buona cucina è arte). Potrei podcastare un sacco di buone testimonianze sulla mia cucina, ma non è rimasto più nulla di quello che ho cucinato.. ;-)
4- Hai qualche fobia culinaria? Un qualche piatto che solo a pensarci ti viene il sudore?
Una torta al Sauternes. La ricetta sembra semplicissima, ma per due volte è andata male. Il vino è meritatamente costoso e talmente buono che le due volte finì bevuto con gli amici che erano venuti a pranzo. A me i dolci vengono bene se non ci penso, se vado a intuito. Questa torta invece m’impressiona e ancora non sono riuscita a farla.
5- Il gadget in cucina che funziona meglio / quello che ti ha deluso di più?
Il Kitchen Aid che aveva mia madre nella sua cucina di lavoro. Solido, elegante, fa ogni cosa, se serve. Deluso: gli sbattitori elettrici, i frullatori. Preferisco la forchetta, il passaverdura.
6- Un abbinamento cibario strano che mi piace e che probabilmente non piace a nessun altro...
Mmmh.. Pane (dalla rosetta al carasau) e salmone affumicato senza burro, senza aneto, senza nulla.
7- Quali sono le tre cose commestibili senza le quali non potresti vivere?
Pane, carne, verdura fresca. E aggiungerei il sale (anche se non è una cosa commestibile, bensì “un sale”, un composto chimico..).
8- Tre domandine al volo:
Il mio gelato preferito:
Vaniglia, crema alla.
Non mangerei mai:
Insetti, serpenti, oloturie e simili.
Il mio piatto/firma:
La frittata di patate (alla spagnola, cioè alta due dita e con molta cipolla). In alternativa, una paella improvvisata che mia madre faceva la domenica, in cui ci andava soprattutto molta verdura fresca di stagione, pollo, calamari, merluzzo; gnammm….

Questa catena, poi, la vorrei continuare. Provo a passare il testimone a Spuma, Isabella (scatole permettendo), Suiseki (quando torna), e Manu, perché sono curiosa di sapere come cucina una scrittrice...

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