Un altro giro in mezzo al sudore
Tutto il cancan di Live8, con i badge e la raccolta di post, mi aveva lasciato sin da subito perplessa. Io non amo le megamanifestazioni mediatiche, per nessun tipo di propaganda buona o cattiva. Non amo la pubblicità. E so che, umanitariamente parlando, si muovono benissimo organizzazioni che capillarmente, quando glielo si permette, agiscono in modo positivo nelle zone africane che sono vergogna del comportamento del genere umano. Volevo essere una blogger solidale, ma è troppo.Perciò, prima confortata dai links di un post di Luca, da Julio Alonso e soprattutto dalla squisita equanimità di Loic, che ha postato ugualmente link ai sostenitori e a quelli cui l'evento fa lievemente alzare il sopraciglio, ho deciso di riflettere e seguire un po' il dietro le quinte della discussione blog non sull'evento (i giornali ne danno abbastanza rilievo a tutti i retroscena, almeno per quanto riguarda il concerto italiano) ma sul debito, sulla fame, su come e dove vanno a finire i soldi. E soprattutto leggerò, con un po' di fatica (perché l'inglese mi è ostico, ma se del caso lo passerò nel tritaparole di Google), tutti bloggers africani che posso trovare, come per esempio indica l'autore di questo post (via Loic).
P.S. Comunicazione interna: onde evitare che questo blog si trasformi in un frullatore di pianisti e pianoforti, ho prestato a Damiano un pochino di cronaca del concerto di ieri. E guardate le foto, o vi cadrà almeno un dente (la fatina dei denti non esercita oltre i 8 anni di età).
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