venerdì 17 giugno 2005

I'm laughing at clouds

Una cosa che mi piace molto - abituata come sono a ben più persistenti, torrenziali, atlantiche piogge - è quando il cielo diventa non nero-nero, piuttosto grigio ardesia, l'aria si elettrizza e si carica di calore e umidità. Il barista che mi porge il caffé, il giornalaio, il pizzaiolo a taglio si sventagliano e fanno i meteorologhi garantendomi un fine settimana di sole e di mare, ammiccando nel frattempo verso il cielo; e pochi minuti dopo viene giù "lo sgrullone". Prima poche gocce dure e rotonde, l'avanguardia impaziente, e poi una pioggia fitta che inzuppa il pedone e acceca l'automobilista e fa filosofeggiare i commercianti, che fanno compagnia ai passanti rifugiati nei portoni o timorosamente appoggiati agli stipiti dei negozi. Poi, tempo dieci minuti, tutto passa. Gli autisti degli autobus mettono il braccio fuori dal finestrino e guidano tranquilli, l'arietta è fresca per tutti, i platani stendono le braccia pulite al cielo, mentre cadono pezzi di corteccia che la pioggia ha strappato e minirovesci dalle foglie ancora scosse.

Uscendo da una libreria-cartoleria, forse una delle ultime della città - dove sono rimasta ad aspettare seduta, sfogliando riviste dedicate ai distributori e ai librai, che la pioggia cessasse - ho pensato a come mi mancano le caffetterie, quei luoghi dove fermarsi a leggere mentre la pioggia passa o il pomeriggio di giugno, il più lungo di tutto l'anno, scivola nella sera. Per una volta il computer era nascosto in un angoletto, non ostentato: i libri mischiati negli scaffali in allegro meltingpot tra nuovi e vecchi scrittori, tra poesia e prosa. Sono entrate alcune persone che hanno comprato fogli A3 di carta bristol o prenotato libri da leggere in vacanza. Avrei gradito un buon thé lapsang ben caldo. La poltroncina di vimini, con un cuscino rosa antico, mi ha tenuta prigioniera, non riuscivo a staccarmici: una poltroncina in una libreria.... come nella Librairie Française... Sono uscita e mi sentivo lavata quanto le facciate dai colori pastello e gli oleandri dei giardinetti, che quando piove imitano quasi perfettamente le lucide foglie degli aranci. Il cielo era di quel celestino pallido che hanno le lenzuola che vendono a poco nei triscount. Ma non importa, mi sono detta, dopo verrà un più bel tramonto. Portavo con me libri, e calore nel cuore...

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