venerdì 8 aprile 2005

The rest of the daily life


La tangenziale


La città ci è sottratta, è diventata come un immenso corpo nel quale un solo punto è evidente: questo punto è di cipresso, e la sua fissità ed abbandono paralizzano anche per un po' il mio cuore che non sopporta i funerali né gli addii. Cammino per le strade tentando di sentire almeno il senso collettivo di tanta solitudine, di farlo risuonare dentro e renderlo esprimibile a parole. Perchè è qualcosa di diverso dalla domenica ecologica, dall'allegro Ferragosto. Viviamo un giorno in punta di piedi. Al supermercato le cassiere incassano irritate, più del solito irritate chiedono gli spicci come mendicanti, guardano tutti noi come se avessimo sottratto loro un giorno di vacanza, un giorno comunque diverso per sempre da tutti i giorni diversi e speciali della vita. A lato del ponte ferroviario, mentre passano i treni come tutti i giorni, marcando un ritmo goduto e dimenticato soltanto dalle case vicine ai binari, c'è un campo di calcetto appoggiato, incastrato nel piccolo colle che dalla Tuscolana sale verso Piazza Ragusa, e lì un po' di ragazzi dalle maglie colorate, lontani dal senso di Caput mundi che riempie la città, giocano composti e silenziosi, non gli strilli e le risa solite, o sostano sulle panchine pensierosi, in attesa che passi il tempo necessario. Biciclette, autobus i cui autisti sono compressi nella gioia di un guidare non costretto dagli ingorghi; persone che passeggiano come se fossero colpevoli di fuga dalle case e le televisioni. Ai margini della tangenziale continua la silenziosa costruzione di un edificio. I lavoratori camminano piano sui ponteggi, a testa bassa. Le moto imboccano la salita come se fosse stato appena tagliato il nastro dell'inaugurazione. Le finestre chiuse che hanno il guard rail come unico orizzonte possibile sono più scure che mai.

Sospeso tutto. Siamo in ascolto come di una cannonata speciale dal Gianicolo, alle 18 in punto, che ci permetta di tornare a prendere l'autobus o a comprare il pane. Il cielo è diventato quasi bianco. Vorrei che cominciasse lentamente a cadere la neve...

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