mercoledì 6 ottobre 2004

Atti ripetuti

Non sopporto il denaro usato, spiaccicato, gravido delle mille mani per le quali è passato. Mi piace il denaro che odora di denaro. Non sopporto i bambini che rispondono al telefono, come in Aprile. Non ho niente da dire loro, nemmeno una parola. Non tollero le strette di mano in cui le mani sono obbrobriosamente sudate. C’è un profondo rifiuto in quella floscità che spesso le accompagna. Non mi piacciono le foto con la cornicetta bianca, limitate. L’immagine deve straripare. Non mi piacciono gli stra-ordinati, né le feste di compleanno, né i Natali cittadini, né le recite scolastiche. La normalità mi schiaccia. Mi danno il nervoso, ma taccio e li cancello mentalmente con un tratto rosso, quelli che non sanno ascoltare, che mi parlano addosso mentre sto finendo un ragionamento. Silenzio, mi dico, dico loro. Siete dei violenti.

Rigida, egocentrica, lo so; prepotente, pretenziosa, insopportabile.

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