martedì 5 ottobre 2004

La diga

Una crepa leggera insidia un lato della diga. Cadono poche gocce alla volta, lacrime dell'istinto, che parlano di addii; prima lentamente, distratte, le lacrime colano e spariscono assorbite dalle interne pelli di difesa; poi, mentre fuori piove e piove, mentre la diga si riempie ogni volta di più di cose belle, la crepa s'ingrandisce, ma di poco, e da lì scorre via la bellezza di un rapporto umano, torna di nuovo alla terra, all'innominato nulla da dove un giorno uscì per poi fiorire. Vedo che questo succede, vedo andar via questo mio sangue-di-due, lentamente.

Piano piano dimentico che ho amato, come ho amato, perché. Piano piano come una foglia navigo lontana dalla diga, senza sentire più.

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