venerdì 28 settembre 2007

Alternative al pacchetto di crackers

E' che volevo poter svenire, creare un minimo incidente contro una macchina bianca occupata da una splendida ragazza serena, arrendermi, arrabbiarmi, tornare lucida, piangere, abbandonarmi, riposare lì davanti a te. Guardo tra le lacrime le nuvole nere e bianche scivolare su una lastra di cielo che potrei quasi toccare: intorno a me che guido piano c'è la corrente che non si ferma mai. Ma volare, questo non potevo, non succedeva il miracolo; rimanevo lì nei miei sedici anni, profumando il cuscino con la mia colonia prima di poggiare la testa per sognarti, la tua faccia così impressa da uscire come un grido dagli assoni elettrizzati. E non volevo chiamarlo desiderio.

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