giovedì 8 marzo 2007

Non mimose, ma tocchi di prosciutto (oppure un quarto di castelmagno, una bottiglia di barolo, and so on)

Non riesco a fare un elenco di quelle donne che sono con me tutto l'anno. Amiche, colleghe, vicine, compagne eventuali di una sala d'attesa, motoriniste che affrontano spavalde la mattina, autiste e macellare, netturbine e vigilesse (le più eleganti), impiegate del comune e zitelle nelle asl, studentesse che parlano a voce bassa di ragazzi, infermiere e radiografe, giornaliste di tg, dj e bariste, le mie adorate pasticcere, sysadmin e geek e blogger che rispetto, farmaciste, edicolanti che mi danno il giornale croccante alle ore 6, distributrici di benzina e casellanti d'autostrada. Per tutte, tutto l'anno, il mio desiderio è che siano il più possibile felici, a contatto con emozioni di gioia, che percepiscano e vivano la loro e l'altrui umanità, e che in nessun momento la solitudine sia per loro un giogo, ma un'occasione di riscatto, di speranza e di forza.

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