domenica 4 marzo 2007

My heart is my only carriage



Fiori, fragole e fragoline

- Ma tu guarda. Prosciugano il lago usando un vecchio emissario romano, tirano fuori due navi piatte, perfettamente conservate nel fango, ci fanno sopra un museo coi fiocchi... e poi un giorno brucia tutto. Alla faccia della memoria.

C'è anche il basolato romano, nella strada che da Nemi porta al lago. Campetti, terrazze, serre un po' sfatte: è ancora presto per le fragole, è ancora presto per le canoe. In fondo al cratere l'acqua è così liscia che si capisce perché il lago fu chiamato lo Specchio di Diana. I pescatori ascoltano immoti come insetti le voci gravi delle rane. Davanti a un cancello bordato di mattoni di tufo, una scritta nel travertino riporta una frase di Cicerone sulla nobiltà di essere agricoltore. Nell'aria soltanto l'odore delle mimose. Vorrei dire di questo silenzio, dei movimenti che avranno i raccoglitori, chini sulle loro piantine; o dell'aria foschiosa, delle due città che si affrontano, di come nelle loro strade c'è una domenicalità diversa: a Genzano si va in macchina ovunque - sembra qualunque stradone romano alle 18 -, a Nemi il tempo sembra quasi fermo, si può respirare.

Mi tengo tutto negli occhi e da lì alle circonvoluzioni. Da quando ho trovato, buttate sotto un cassonetto, vecchie foto ingiallite e lettere ripiegate, una borsa sfondata da cui uscivano biglietti e cartoline, provo a non dimenticare. Stavo per raccoglierle, almeno le foto (le lettere no. Non sono capace. Altro che disturbo, sarebbe stato l'assassinio della privacy), ma c'era troppa luce dentro ancora, troppi sorrisi di persone sconosciute. Potevo forse mandarle qui. Si può parlare tanto di meme, di persistenza delle informazioni nel web 2.0, di e-book. La memoria qui è volatile. E' importante trasmettere, più che conservare: e che qualcuno ricordi e lo trasmetta a sua volta...

<< Home