giovedì 19 gennaio 2006

La perfetta sconosciuta

Alle volte per lunghi, altre per brevi periodi, rifletto su quello che credo tizio, caio, sempronio pensino di me. E’ non soltanto una delle mie più grandi insicurezze (superata soltanto da una semi-posticcia mancanza di vergogna) ma anche una delle mie più grandi curiosità. Credo che non si completi mai il ritratto che ci facciamo di un altro: nel tempo le nostre opinioni possono mutare. Il nostro DNA caratteriale, quello che ci fa amarci e odiarci e che non muta mai, cambia il suo livello di trasparenza rispetto alla visione degli altri. Guardando gli effetti di questo riflesso nel comportamento degli altri possiamo ricavare messaggi o strade da percorrere.

Conosco me stessa? Quasi. Tutta? Hey, ho anche bisogno di un po’ di riposo...

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