lunedì 16 maggio 2005

Aggettivo definitore: anestetizzata

Mentre entro in casa mi attanaglia la sensazione di star per cadere a terra. E' una sensazione intensa e non direi totalmente sgradevole. Niente a che vedere con il senso di perdita dell'equilibrio, le vertigini, le cadute di pressione. E' una sensazione razionale, un ossimoro: sono lucida, e il mio corpo mi manda sommessi messaggi di cedimento, roba mai sentita prima: mi vedo cadere completamente sveglia, come se il mio corpo perdesse tutte le sue connessioni fisiche di colpo, e mantenesse intatti il pensiero e l'attenzione. Nessuna paura, è soltanto una coscienza diversa della fisicità. Ascolto e riattacco tutti i pezzi che stanno per cedere. C'è un questo atto istantaneo un amore sterminato, un accoglimento più forte di nessuna passione, e nulla a che vedere con l'egocentrismo. Conosco me stessa. Sono la mia Florence Nightingale.

- E adesso, carina, preparati un caffé e mettici pure un dito di cognac.

<< Home