giovedì 9 dicembre 2004

Una poesia

Ridiamo
respirandoci addosso
l’urgenza di parlarci.
Ogni tanto
un silenzio così
perfettamente complice
e la voce è ostile
terminata.
Affacciati
verso questa cesura
ci guardiamo
là dove più morbide si fanno le labbra
là dove ci socchiudono
un luogo di pretese.
Riposiamo.

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