sabato 5 dicembre 2009

Quando quando quando

E' un periodo questo di rabbia. Rimanere chiusa in macchina in un ingorgo monstre, guardando i miei colleghi automuniti chini sui cellulari e sul punto di piangere o di urlare, i guizzanti motoristi disperati, gli autisti dell'autobus rassegnati, mi fa chiedere: "Ma cos'è? Perché prima questo non era mai successo? Dove sono i vigili (insomma, nemmeno potevano fare molto.)?".

Sono arrivata a casa come il vinto in una battaglia medievale e non mi aspettava nessun camino caldo.

Pensavo a quanto questa città che adoro è diventata invivibile con gli anni. A come non c'è a mio avviso volontà di rendere migliore la viabilità (non a pezzetti, ma con un piano complessivo da applicare circoscrizione per circoscrizione) l'illuminazione, la segnaletica (i semafori "tappati" dagli alberi... le strisce pedonali invisibili di giorno e di notte... le buche...).

Per la prima volta mi sono sentita pensare: "Vado via". "Ti odio."
Mi costerà recuperarmi.

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