Alle volte è meglio dire buonanotte
Non ti trovo, non ci sei. Ti punto, apro le finestre, applico, ok. E niente, sei sparita. Così, di botto, per guastarmi il post-merenda domenicale, il post-dvd, quel breve momento in cui il pomeriggio si coagula in notte. Perché lo fai? Ti cerco, ti supplico, chiedo aiuto. E’ tutto inutile. L’aiuto non arriva mai da dove secondo noi dovrebbe. E nemmeno posso scriverti, usare le mie password, cambiare in un secondo la configurazione di questo rapporto. Per un momento hai lasciato un segno nel luogo deputato alle comunicazioni, ma ti sei allontanata così veloce… era un’ombra. Non obbedisci alle mie dita, che tanto ti hanno dato, anche nei momenti in cui resistevi al mio tocco, perché le tue batterie erano esauste. Oddio, sarai di qualcun altro, che ti terrà controllata; e io resterò a guardarti stupefatta, sconfitta.Mi hai anche fatto litigare con tutti, ho dovuto persino allontanare i più cari. Non sapevo più che pesci prendere: ho deciso di meditare… Quando mi concentro, quando il pensiero si ferma e passa leggero il lavoro in background, di solito succede. Niente pensieri dominanti, preconcetti: staccare i circuiti principali del nostro Hal9000. Ecco, forse dovevo pensare che nel punto in cui contattiamo, lì dove sei nascosta, ci fosse la soluzione. Ti ho spinto a farlo, certo; io ben mi conosco. E dò la colpa agli altri….
La periferica funziona correttamente….. Menti!!!! Ma perché non ho pensato, per prima cosa, che potevi essere semplicemente staccata dal case, tastiera infame??
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