giovedì 30 dicembre 2004

2005: -2

Non che non voglio fare gli auguri di buonanno. Li ho fatti e li faccio, ma sono di un buonanno che - passato questo momento in cui i media ci bombardano, anche giustamente – ci permetta di vedere la rinascita di questo SudAsia già normalmente frustato da monsoni e cicloni. Questo blog dona un silenzio: io non stapperò, non brinderò. Perché nel mezzo di un mesto – causa quotidiano, che non sempre permette il lusso di pensare davanti alla pagina da inviare – oltre a seguire la situazione, e le cifre che aumentano, e ad offrire i propri, simbolici aiuti (qui avete ogni informazione a riguardo sia nei testi, che nei link in alto a sinistra), io sono rimasta con gli occhi incollati a quelli di quel padre ricoverato in ospedale cui il proprio bimbo, strappatogli dalla furia del mare, è stato ritrovato ed è nuovamente con lui. Al di là del sensazionalismo, quel suo dolore si è connesso con il mio.

Non c’è, forse oltre l’amore, forse perché è amore elevato ad amore, nessuna sensazione per me più forte di quella di ritrovare un bimbo che hai, anche per due secondi, perso. Chi ce l’ha, lo sa.

<< Home