mercoledì 22 dicembre 2004

Una poesia

Dalla mia statura io non posso pretendere
di vedere il tuo sguardo non distratto
e su di me posato, come un mucchietto di zucchero
che si scioglie, affonda
nella schiuma
la scala discendente di un amore rubato.
Ma lo vorrei
uno sguardo così, che mi ridoni
i contorni, l’entità, l’ombra della notte
e se fuori fischia tanto di quel vento
che turbina e minaccia
il passato da lupo
che il tuo sguardo sia
quella souplesse del domatore stanco
nel carezzare una bestia che tace.

Che sia lo sguardo
a dirci quando dare il primo passo.

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