lunedì 15 novembre 2004

Una poesia

Tu, con gli occhi rivoltati
ormai oltre ogni limite
controlli l’immobilità dei passi dati;
mi cerchi come l’acqua
cerca una mano di terra, curva,
laddove evaporare.
Io effettuo un solo movimento,
e faccio dunque come gli scrittori,
indefessa davanti al libro aperto
ho un fitto dialogo di botte, di risposte;
non me ne volere, allora, se qualche volta
presa da un calore come di zenzero
alzo per te la mano.
Io le so, le risposte, professore:
sola, lontana e sola.

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