lunedì 14 settembre 2009

Garage ospiti - Da 1 a 29

Non sono cattiva, io. E' soltanto che non dimentico. Da qualche parte, in un cassettino tra tanti ricordi che so di avere e che stanno lì pronti per la vecchiaia, c'è anche quella volta che mi hai ignorato ostentatamente, che mi hai ferito, che ti sei permesso. Passa il tempo. Il ricordo dorme.

Poi un giorno, come in un cartone animato, c'è un gran fuoco di artificio di risveglio, e soprattutto quei collegamenti tra ragione ed emozione, infinitesimali, a noi quasi sempre sconosciuti fin quando non si rivelano in un'azione: nel disegno che mi faccio di questi nanotempi c'è qualcosa di oltre-la-velocità-del-suono che percorre il corpo intero, senza che io ne abbia alcun potere né conoscenza; divento lucida sicuramente, brillo di luce propria in un istante di potenza a me stessa nascosta, e poi, con un gesto della mano morbida, tra l'elegante ed il puro scimmiesco, rifiuto un invito, l'offerta di una pasta, uno sguardo pieno dell'umano che sei.

Non me ne sono accorta, lo giuro. Mi sveglio nella notte. C'è qualcosa che mi preoccupa, un gesto che ho fatto, un successivo sguardo, l'aria poi gelida..... quanto è meraviglioso il cervello che ricostruisce ogni pezzo... alla fine, annientata, diversa da me stessa, mi cerco negli specchi con in mano una tazza di caffé vecchio, come una madre che attende, frastornata dal sonno e dal silenzio, un impossibile ritorno.